L’uomo che non sapeva invecchiare

La prima volta che mi scrisse, lo ricordo come fosse ieri, era il 18 dicembre del 2012.

“Direttore Vendite/Commerciale 47enne toscano” fu la sua presentazione.

Secca, chiara, a suo modo inequivocabile, metteva in primo piano il titolo, quel “Direttore” che faceva tanto cartellino sulla porta ma in un’area in cui, diciamocelo, a chi non farebbe comodo disporre di una persona con “ventennale esperienza sia in Aziende Multinazionali che di Medio-piccole dimensioni”.

Anche se non è la ricerca e selezione del personale ciò che facciamo alla B&P, considerando che ci capita spesso di vedere le conseguenze di un’assunzione sbagliata, non ci tiriamo indietro quando ci chiedono una mano nella scelta di una persona destinata a ricoprire un ruolo importante in azienda.
Eppure quella volta, a quella prima missiva così diretta e a suo modo intrigante, decisi di non dare seguito.

Del resto Alessandro prometteva che solo “se di Vostro interesse, posso inviarvi il mio dettagliato curriculum vitae, in caso contrario, scusate per il disturbo” ma niente era contemplato in caso di disinteresse e quindi pensai “in bocca al lupo Alessandro!”

Passò l’inverno e anche un po’ dell’estate del 2013 prima che tornasse a farsi vivo: era il 25 luglio del 2013 quando Alessandro di nuovo mi scrisse.

Aveva sempre 47 anni, la sua presentazione non aveva fatto una piega, come il suo completo grigio e la cravatta giallo oro che faceva pendant con i gemelli della camicia azzurra.

La sua espressione era sempre un po’ corrucciata, ma pensai che potesse riferirsi a qualcosa successo prima della nostra conoscenza.
Siamo nell’anno delle dimissioni del Papa e del secondo mandato a Napolitano: possibile che niente fosse cambiato nella vita di Alessandro?

Ma il “grande salto” era in arrivo! A gennaio del 2014 il mio amico tornò a scrivermi… invecchiato di due anni!

Forse stanco di attendere la soglia dei fatidici 50, che per molti segnano il passaggio dai sogni su quello che si vorrebbe fare alla riflessione su ciò che si è fatto,  Alessandro aveva saltato i 48 senza lasciarne alcuna traccia, in una mail che a parte uno sfavillante 49 per il resto era, completo grigio incluso, rimasta del tutto invariata.

Forse il suo curriculum celava ben altro per me, ma i tempi non erano maturi, e sapevo bene che il tempo per Alessandro non è una variabile indipendente.

Ma non fu per fargli gli auguri per il suo non compleanno che gli risposi.

E’ che pensavo che la sua ripetuta insistenza potesse essere più utilmente indirizzata verso altre soluzioni.
Nonostante il mio invito a non proseguire oltre, ancora a marzo del 2015 e del 2016 e poi ancora pochi giorni fa, Alessandro mi comunica che ha sempre 49 anni, “Ampia disponibilità  a viaggiare” e come sempre è “disponibile a valutare rapporti di collaborazione e di consulenza”

Tutto quello che ho fin qui scritto è pura verità, o almeno ciò che a me pare.

La scelta di Alessandro è chiara, ma sembra appartenere ad un’altra epoca

Se mai ve ne è stata una in cui i dieci errori che riporto qua sotto siano stati accettabili, di sicuro viviamo tempi in cui le persone (mi dispiace te per, Alessandro) fanno molta attenzione a certi dettagli:

  1. Scrive informazioni false (o non aveva 47 anni quando ha iniziato a scrivermi, oppure adesso ne ha almeno 51)
  2. Ripete il messaggio senza curarsi dei dettagli, che per una mail sono omogeneità del font e impaginazione
  3. Centra tutto sul prodotto o sul servizio che eroga, piuttosto a quello che potrebbe fare per me
  4. Premia il “titolo” rispetto alle competenze
  5. Non fa alcun riferimento al problema che potrebbe risolvere per me
  6. Nasconde per ulteriori e (a questo punto) improbabili occasioni l’invio del curriculum,
  7. Domanda a chi lo legge di fare lo sforzo di richiederlo per poterlo vedere
  8. Non cerca alcuna conferma dell’identità del suo prossimo cliente, che pure ho cercato di fornirgli rispondendogli
  9. Non dà alcun feed-back alle mie risposte, continuando ciecamente a scrivermi
  10. Non mostra alcuna capacità di cambiamento, lasciando immutata la mail sia nei contenuti che nella forma

“Caro Alessandro, tutto questo non basta, ma è comunque sufficiente per me”, gli scriverei se già non lo avessi fatto, ma temo che dovremo lasciarlo lì dove si trova, inquadrato nel suo completo grigio senza tempo, in attesa che il giro di tavola passi la parola a lui perché possa ribadire la sua eterna età.

Impara a comunicare efficacemente

SCOPRI I NOSTRI CORSI ON LINE