Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza 2022: cosa cambia e quali sono gli strumenti obbligatori

Crisi d’impresa e insolvenza aziendale: ti spieghiamo in modo semplice di che si tratta, quali sono le novità presenti nel codice e perché è essenziale che la tua azienda tenga conto della nuova norma in materia. 

Se fai impresa, sai che la peggior cosa che può capitarti è di portare i libri in tribunale.  

Tra fatture in scadenza, le banche che tornano a farsi sentire e i fornitori che richiedono di essere tutelati potrebbe succedere che il controllo dell’azienda ti sfugga di mano.  

In questo articolo vogliamo parlarti della nuova legge che regola crisi e insolvenza aziendale. Due parole che suonano male, anzi malissimo, ma da cui puoi metterti al riparo se apri bene gli orecchi.  

La legge, i creditori, i debiti e le aziende

A mettere in ordine i rapporti tra imprese e creditori fino a luglio 2022 era la legge fallimentare, una procedura che si applicava a realtà aziendali insolventi, per cui imprenditori e imprenditrici che non avevano fatto bene i conti si ritrovavano di fronte a un tribunale per dichiarare il fallimento (dal 2021 più propriamente detto “liquidazione giudiziale”) e per rispondere ai loro creditori. 

Questa legge aveva il grande difetto di agire a giochi fatti, quando l’azienda era ormai incapace di pagare dipendenti, creditori e fornitori. 

Resta qui: adesso arrivano le buone notizie. 

Dopo un numero indefinito di modifiche, nel luglio 2022 qualcosa è cambiato davvero con l’ultimo aggiornamento del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza: un pacchetto di norme che intende sorvegliare le imprese per evitare che la crisi aziendale degeneri e sfoci nella liquidazione dell’organizzazione. 

Cosa cambia e perché questo deve darti sollievo

La nuova normativa opera un importante cambio di passo nei confronti dell’azienda e segue la saggia logica del prevenire è meglio che curare. 

Il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza 2022 obbliga le imprese a munirsi di una serie di strumenti che consentono di agire prima che siano in difficoltà finanziarie “conclamate” (ndr. prima di affogare in mezzo a una montagna di fatture inevase). 

Una delle novità più interessanti introdotte dal nuovo testo legislativo è di spostare l’attenzione verso il futuro piuttosto che verso il passato. 

Non a caso nella legge si distingue tra la “probabilità” di crisi e “insolvenza” vera e propria”. 

Parlare di crisi è un po’ come quando tua madre ti diceva: “Fuori fa freddo, copriti o ti verrà la febbre!” e tu, ascoltandola, ti incappottavi da testa a piedi per assicurarti di poter giocare quanto più possibile con i tuoi amici. 

L’insolvenza, invece, somiglia più a quella volta che ti trovasti a letto con la testa pesante e la gola in fiamme per giorni perché – in barba alla praticità di indossare una comune sciarpa e un cappello – sei andato a giocare all’acqua e al vento. 

Obblighi imposti dal Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza

Per aiutarti a evitare il febbrone da cavallo e la liquidazione della tua azienda, il legislatore ha imposto l’obbligo di implementare in azienda alcuni strumenti che potremmo definire un kit anti-fallimento aziendale. 

Il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza 2022 chiede alle aziende di essere in grado di prevedere la gestione finanziaria futura su un orizzonte di almeno 12 mesi. 

E no, non serve la palla di vetro. 

Avere questa capacità previsionale, in realtà, dovrebbe essere prerogativa di qualunque realtà aziendale intenzionata a durare e crescere nel tempo. Ma trovare aziende attrezzate in questo senso è cosa piuttosto rara. 

Proprio per questa ragione la nuova legge impone l’obbligo per tutte le imprese (individuali, società di persone, società di capitale) di dotarsi di un sistema di controllo di gestione e di una contabilità previsionale.  

Gli strumenti necessari a costruire questo sistema e indicati dal codice per ripararsi dall’insolvenza sono noti almeno quanto la sciarpa e il capello per coprirsi in inverno e sono: 

  1. Controllo di gestione previsionale: un sistema che, stabiliti i KPI, consente di monitorare l’andamento dell’azienda e di prendere decisioni in modo tempestivo ed efficace (se non ce l’hai, ti spieghiamo di che si tratta e come crearne uno per la tua azienda in questo articolo) 
  2. Budget di tesoreria: uno strumento che monitora le entrate e le uscite della cassa, indispensabile per rendersi conto prima che sia troppo tardi della liquidità disponibile  
  3. Business Plan: il sacro Graal dell’impresa, lo strumento che tiene conto di tutti i budget costruiti per ognuna delle aree presenti in azienda e che coinvolge scelte strategiche per il futuro dell’organizzazione. 

La legge impone “l’obbligo di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”.  

Il nostro consiglio è di farlo e di considerare le regole del nuovo codice non come un male, ma come un’opportunità per assicurare il futuro della tua impresa. 

Siamo giunti alla fine di questo articolo, che speriamo ti sia stato utile. 

Arriveranno presto nuovi approfondimenti sul tema, intanto: 

 

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