Come non farsi rubare l’auto

Ho ben presente il giorno in cui mi rubarono l’auto.

Nitido come il ricordo di dove l’avevo parcheggiata, mentre impugnavo la chiave che non avrebbe più azionato la chiusura centralizzata, disattivato l’inutile antifurto e permesso di accendere il magnifico motore che la muoveva.

Chiaro come la consapevolezza che non c’era la pulizia settimanale delle strade quel giorno.

Tutte certezze che quel mattino non mi impedirono di chiamare la Polizia municipale per sapere se avessero per qualche motivo rimosso l’auto.

Come chiunque in quella situazione, la prima reazione di fronte ad uno choc fu la rimozione. Tanto inutile quanto automatica.

Solo una volta avuta conferma che no, la mia auto non era in depositeria, mi sono diretto al più vicino comando dei carabinieri per presentare denuncia di furto.

E già mentre ero in attesa di essere accolto dal brigadiere di turno, che neanche provò a consolarmi del danno subito (per inciso: le statistiche che ti parlano di calo dei furti d’auto non contano niente, quando la tua è tra quelle che scompaiono!), pensavo che quando avrei di nuovo avuto un’auto da guidare mi sarei munito di un garage dove custodirla.

Col cavolo che me la facevo rubare un’altra volta!

Se fossi riuscito a immaginare quale sarebbe stata la sofferenza di scoprire che la mia auto era scomparsa (e con lei alcuni dei miei più amati cd…), il garage sotto casa mi sarebbe apparso sotto una luce diversa.

Quei 90 euro al mese che mi sembravano troppo rispetto alla semplice ricerca del parcheggio sembravano adesso un ottimo affare.

E’ proprio questa capacità di pensare “come se” certi eventi ti fossero davvero capitati, senza attendere che succedano, che rende Jeff Bezos la persona che è: qualcuno in grado di vedersi a 80 anni mentre dondola sul porticato di una tipica casa americana a rimuginare su ciò che avrebbe potuto fare oggi… e non ha fatto.

E’ a questa immagine di sé, in là con gli anni e probabilmente abbastanza soddisfatto di ciò che ha ottenuto, che fa ricorso ogni volta che deve prendere una decisione su cui, come accade quasi sempre in un mondo così incerto e volubile, non ha un quadro completo delle informazioni per essere certo di fare la scelta giusta.

Immaginare quale sarà la sensazione che proveremo tra 20 anni o più, ripensando al momento in cui potevamo scegliere di (non) fare qualcosa, che si tratti di un investimento, un’assunzione o un progetto, è spesso la chiave per capire quanto la scelta che dobbiamo compiere potrebbe essere importante.

Nel caso di un’azienda come Amazon le scelte possono tirare in ballo centinaia di milioni di dollari, ma è solo un fatto di proporzioni: allenati a immaginarti in un futuro che non godrà delle possibili (non sai ancora quanto probabili) conseguenze di un tuo comportamento.

Per qualche tempo ho usato il garage in affitto anche per parcheggiare un’auto che ho preso a noleggio, ma solo per dimostrarmi che potevo farlo!