Il Piano industriale

Le caratteristiche strutturali delle imprese italiane ci raccontano di soggetti per la gran parte di piccole dimensioni. Il 95,6% delle nostre aziende hanno meno di 10 addetti ed impiegano il 55% del totale dei dipendenti.

Ma se la miniaturizzazione può andare bene per l’elettronica, all’economia non sempre giova.
Molti progetti nascono da persone che, spesso per seguire un sogno ma non di rado per pura necessità, decidono di compiere il grande salto nel mondo dell’imprenditoria dando vita, da soli o in compagnia, ad aziende che presto si trovano a dover fare i conti con un ambiente, se non ostile, di sicuro poco disposto a tener conto dell’inesperienza di chi si affaccia alla competizione di mercato.
È così che spesso ottime idee naufragano per cause che niente hanno a che vedere con la loro effettiva bontà col modello di business (espressione inglese che indica il modo in cui un’azienda può affermarsi rispetto alle altre).

Le aziende soffrono e, qualche volta, cessano di esistere perché troppo spesso non sono state in grado di programmare la crescita.

Un’attività che niente ha a che vedere con la divinazione, ma che richiede una grande attenzione per la valutazione della propria capacità di produrre, vendere e (sembrerà banale ma di questi tempi non lo è affatto) farsi pagare.

Nella nostra esperienza si tratta spesso di intervenire per riprogettare una strategia aziendale assieme all’imprenditore, andando a fondo nella comprensione delle possibilità effettive di portare o restituire al successo l’azienda, ma troppo spesso in compagini segnate da limiti di prospettiva, più che di capacità.

Per approfondimenti, consulta questi documenti gratuiti, dove indichiamo un percorso-tipo che consente la realizzazione di un vero e proprio Piano Industriale, per chi desidera verificare le proprie chances di crescita.

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