La mancanza di liquidità frena le nostre imprese?

Alcuni studiosi reputano che le maggiori difficoltà alla crescita delle nostre imprese, micro, piccole e medie, sia la mancanza di liquidità. Tale problema sembra essere riconducibile a due fattori: i ritardi nei pagamenti e la difficoltà di accesso al credito.
I dati forniti da CRIBIS B&B evidenziano anche che proprio la micro e piccola impresa si distinguono per la puntualità dei pagamenti.
Il 48,87% delle micro imprese paga alla scadenza, contro un sorprendente 11,10% delle grandi aziende.

E’ importante notare che questo estratto non tiene conto dei ritardi nei tempi di pagamento da parte della pubblica amministrazione, che vanno da 186 giorni fino a punte di 900 giorni!!!

Molti economisti si auspicano che la soluzione del problema possa arrivare con la direttiva europea che fissa a 30 giorni i termini di pagamento per la pubblica amministrazione.
Il secondo ostacolo evidenziato è l’accesso al credito, che continua ad essere ancor oggi più sfavorevole per le piccole imprese che per quelle di dimensioni maggiori.
Molto spesso si verifica che le Pmi e gli artigiani ottengono importi di gran lunga inferiori a quelli richiesti. Per questa situazione gli esperti ritengono che sia indispensabile sostenere il credito alle Pmi non tanto aumentando i finanziamenti a fondo perduto, che già esistono, bensì potenziando i fondi di garanzia e gli strumenti di sostegno come Cofidi.
Allo stesso tempo ritengono che tali incentivi debbano essere indirizzati verso scelte strategiche che favoriscono l’innovazione e l’internazionalizzazione.

L’avvento di Basilea 3 potrebbe aggravare ulteriormente la situazione: si ritiene infatti che la cura ricostituente anti crisi prevista da questo accordo, se fosse operativa fin da ora, richiederebbe un incremento di fondi per 40 miliardi.
Fortunatamente l’impatto delle regole sarà però graduale: esse inizieranno ad operare dal 2013 ed entreranno pienamente in vigore solo a partire dal 2018 e, vista la solidità delle banche italiane, l’impatto della riforma dovrebbe essere assorbibile senza particolari problemi.

In attesa di una nuova politica industriale per le Pmi, ci auspichiamo che queste possano comunque cogliere le numerose opportunità a loro disposizione per l’acquisizione di servizi qualificati.

Strumenti utili a recuperare competitività rispetto alla concorrenza globale e alle industrie di grandi dimensioni.
Solo preparandosi con un controllo di gestione efficiente e puntuale, una pianificazione finanziaria, una adeguata progettazione organizzativa si può veramente guardare con ottimismo al futuro e ad una ripresa che potrà essere tanto più forte quanto più sapranno lavorare per il miglioramento strutturale .

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