I buoni propositi che aiutano a vivere

Affrontare il rientro vuol dire per molti di noi provare a rimettere in fila i buoni propositi che avevamo rimesso nel cassetto lo scorso gennaio!

Anche se le lunghe interruzioni che fino ad alcuni anni fa caratterizzavano l’economica del nostro Paese sono solo un ricordo, questo post che state leggendo è progettato per il rientro dalle festività natalizie!

Eppure, proprio tirare fuori i nostri buoni propositi dal cassetto nel momento in cui ci tornano alla mente, è uno dei più semplici stratagemmi per ovviare allo stress da ripresa. Non importa, badate bene, che si tratti di progetti lavorativi: più della metà delle proposte di Google nascono dal 20% che tutti i dipendenti dell’azienda che ha rivoluzionato il web sono “costretti” a dedicare esclusivamente a quello che più gli piace fare. Anche niente!

E noi, come siamo messi? In un mondo che oscilla tra la ricerca dell’iperefficienza (risultati/mezzi impiegati) e una “nouvelle vague” di riscoperta dei valori per i quali vale la pena vivere (e lavorare) condividiamo 4 consigli facili che ci suggerisce Robert C. Pozen (uno che evidentemente sa come far fruttare il suo tempo). L’obiettivo dell’applicazione di queste regole è dichiarato: essere fuori dall’ufficio prima delle 5, ma comunque ridurre il tempo non produttivo che sprechiamo sul luogo di lavoro.

Ridurre le riunioni

Prima di convocare o partecipare ad una riunione, valuta se non sia possibile ottenere il risultato che stai cercando con una mail o una telefonata alle persone che potrebbero essere coinvolte. Nel caso che non sia proprio evitabile, definisci gli argomenti che tratterai e condividili con gli invitati, immaginando in ogni caso dei tempi non superiori (per tutta la riunione) ad un’ora e mezza. Al termine della riunione, definisci sempre compiti assegnati e tempi di consegna.

Limitare la lettura

La suddivisione stai leggendo ha proprio lo scopo di ridurre il tempo che dedichi all’esame dei testi. 8 mail su 10 non richiedono approfondimento o risposta: impara a sintetizzare anche il processo di lettura, possibilmente evitando di pensare (mentre leggi) a cosa vorresti rispondere. Si tratta dello stesso principio utile al potenziamento dell’ascolto attivo.

Scrivere speditamente

Ok, forse è arrivato il momento di ammetterlo: non faremo fortuna pubblicando un libro (anche se vien da chiedersi, viste alcuni top sellers, se non sarebbe il caso di farci un pensierino…) Se devi scrivere, pensa prima a quello che vuoi comunicare e dedicati al contenuto, prima che alla forma. Soprattutto, immagina di quanto tempo dispone ed in quale ambiente leggerà il destinatario del frutto delle tue fatiche letterarie.

Gestire il boss

Anche se pare una contraddizione in termini, aiutare chi vi dà delle indicazioni o determina i risultati attesi a ridefinire le priorità è il primo segnale del fatto che non lavorate “a ore”, ma avete più a cuore il raggiungimento degli obiettivi. Tutti i progetti possono avere degli aspetti da migliorare o problemi da risolvere: confrontati con i tuoi colleghi ma non esitare a proporre modi nuovi di operare, senza paura di dimostrare che è possibile lavorare in un tempo minore rispetto a quello che ti è stato concesso.

Tornare a casa tardi la sera non prova che si è lavorato meglio: le persone che sanno organizzarsi meglio sono quelle che trovano un buon equilibrio tra la propria sfera personale e quella professionale.