Quel gran genio del mio amico

Era il 1984 quando in “Non ci resta che piangere” Troisi e Benigni spiegavano a Leonardo da Vinci come realizzare un’invenzione che, in quel caso, arrivava dal futuro. 

La scena finale, memorabile, ritrae il genio ai comandi di un treno a vapore realizzato sulla base delle scarse indicazioni dei due.

Eppure la caricatura del personaggio non era così lontana dal vero.

Gli studiosi di Leonardo, di recente tornato alle cronache per essere diventato l’autore dell’opera più pagata della storia (anche se non potrà goderne…), sono concordi nell’affermare che molte delle invenzioni che lo hanno reso celebre siano in realtà perfezionamenti di intuizioni e idee proposte da colleghi che avevano concepito, ad esempio, il paracadute, il respiratore subacqueo e la mitragliatrice.

Per quanto ingegno e capacità non gli facessero difetto, ciò che soprattutto nella sua carriera ingegneristica gli assicurò successo e fama fu la capacità di trasformare in realtà altrui intuizioni, grazie all’abilità nelle tecniche di costruzione e prototipazione.

Leonardo adotta una strategia di innovazione che riduce di molto il tempo di realizzazione: acquisire ciò che già esiste, per ridurre i tempi di ricerca.

Passando al marketing, in questo caso di sé, oltre ad essere stato autore del primo curriculum vitae della storia, detiene probabilmente il titolo di primo mistificatore delle sue esperienze… a scopo assunzione!

Le sue competenze in campo militare, basate esclusivamente sullo studio di tutto lo scibile al tempo disponibile, resero la sua lettera di presentazione alla corte degli Sforza talmente convincente da portarlo a Milano, dove ebbe modo di dare prova dei suoi numerosi talenti pur essendo privo di qualsiasi esperienza in campo bellico.

Ma ciò che per il tempo costituì una vera rivoluzione fu la sua sistematica applicazione di quello che era il nascente metodo scientifico: Leonardo verificava le teorie in uso andando letteralmente “sul campo”.

Ciò che ci ha regalato disegni anatomici di bellezza a tutt’oggi insuperata è, mutatis mutandis, anche il metodo più indicato per le start-up: chiudi il libro, metti via i tuoi appunti e verifica di persona se le tue ipotesi reggono la prova della realtà, “scendendo in strada”.

Il nostro metodo scientifico è forte della prova cui gli strumenti che adottiamo sottopongono le aziende in cui sono applicati: se funzionano li insegniamo, altrimenti non se ne parla.

Se vuoi mettere alla prova le tue idee dicci quando ti possiamo contattare!

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